Il MARE DEGLI DÈI

“Andar per isole alla ricerca del proprio MITO”

Navigare tra le pagine di questo libro, tra miti e racconti può diventare un viaggio che ci aiuta a incontrare e sperimentare parti di noi, a riconoscere quale energia ci guida, quella piena di luce di Apollo, quella creatrice di Afrodite, o quella ordinatrice di Zeus.    

L’estate si avvicina, la voglia di partire è tanta e cominciamo a ragionare sul COME, DOVE, QUANDO farlo.  Non ho le idee chiare, so che in questo momento ho voglia di un viaggio che sappia nuovamente di scoperta, di contatto con l’altro. Ho voglia di espatriare, visitare un’altra nazione, anche se non troppo lontana. Non sono ancora pronta dopo due anni di “fermo” a lanciarmi in un viaggio intercontinentale, ma ho voglia di esotico, di leggerezza, di sole, di sorrisi, di contatto umano. E la parola chi mi viene alla mente è Isola.

Ed allora eccolo il libro che fa per me! Lo scovo quasi per caso mentre navigo alla ricerca di ispirazione. “Il MARE DEGLI DÈI. Guida mitologica alle isole della Grecia”, firmato dai professori Guidorizzi e Romani – Edito da Raffaello Cortina è il libro giusto.

Parla di mare, di isole e di miti un mix irresistibile! Il mare per me rappresenta da sempre la voglia di osare, avventurarmi nelle infinite possibilità.

Ciascuna di queste isole è un invito al viaggio in Grecia, “nazione arcipelago” di isole, una più bella e misteriosa dell’altra ma al contempo spunto alla scoperta del territorio, del mondo e di sé stessi.

Permettersi di perdere ogni riferimento, abbandonarsi all’acqua e alle sue creature fantastiche, aprirsi ad incontri straordinari: mostri marini, sirene, popoli e creature inusitate, divinità arrabbiate. In più questo piccolo Atlante del Mar della Grecia ha in sé un altro elemento irresistibile, le isole!

Lembi di terra così diversi uno dall’altro, piccole perle incastonate nel mare che si inserisce tra loro a limitarle e separale, ma al tempo stesso a legarle. Questo libro fa un po’ lo stesso: è “una trama di racconti solca le acque, al pari delle navi antiche e connette un’isola all’altra, come le linee tracciate su una carta nautica”. Di pagina in pagina, di isola in isola, da un mito all’altro, tra dei, eroi e uomini (per lo più donne in fuga dalle voglie di un immortale con la fregola) questa trama di racconti avvolge e coinvolge il lettore, che abbia o meno reminiscenze di mitologia classica”.

Un articolo in cui oltre a farti assaporare ciò che questo libro dona, ti accompagnerà a riconoscere come si possono utilizzare le varie isole con i suoi racconti, miti, leggende e bellezze naturalistiche nel compiere un viaggio in puro stile Travel Coaching firmato LiLaLand©.

Pronti a partire?

Il nostro viaggio si apre in volo: “nel tempo del mito solo gli dèi potevano sorvolare il mare di Grecia, trapunto di isole e scogli, spazzando l’aria sui loro carri alati, come fa Poseidone, il re di tutte le acque, nell’Iliade, quando aggioga il suo cocchio e vola sul mare; l’asse di bronzo sfiora le onde, le ruote neppure si bagnano, mentre dal profondo guizzano delfini, pesci, mostri marini, balzando di gioia per festeggiare il loro padrone”. 

Oggi, invece, noi turisti e/o viaggiatori possiamo vivere quasi come moderni divinità, possiamo riscoprire “la nostra natura divina” goderci questa visione della Grecia dall’alto, “ora lo possiamo fare tutti, quando dal finestrino dell’aereo guardiamo quella ghirlanda di terre, disseminate sulla distesa viola, che Omero chiamava “il mare colore del vino”. ….”

La fase dell’arrivo, del volo in un viaggio in travel Coaching è il momento in cui ci si domanda cosa ci piacerebbe ricevere da questa esperienza. Ti invito quindi a porti la stessa domanda prima di cominciare a leggere/ viaggiare in questo scritto.

Questo volume, fresco di stampa attiva immediatamente e stuzzica una grande curiosità”. Infatti ogni isola è raccontata attraverso un mito o più miti che nell’antichità ne hanno raccontato la nascita e le caratteristiche, ma anche un resoconto di quello che possiamo vedere, incontrare e vivere sbarcandovi in un giorno qualsiasi di questo tempo così complesso ma anche ricco di opportunità.

E ciascuna di queste isole è un invito al viaggio in Grecia, “nazione arcipelago” di isole, una più bella e misteriosa dell’altra ma al contempo spunto alla scoperta del territorio, del mondo e di sé stessi.

Il viaggio inizia con la piccola isola di Delo (l’isola della luce di Apollo) “terra di scogli riarsi, da sempre impegnata in una battaglia immaginaria con i venti: il meltemi in particolare che, proprio quando attraversa l’isola, sembra caricarsi di furia e rinunciare a calare. Non si può dormire a Delo…tocca, perciò, attendere il giorno giusto e il momento propizio, preparandosi ad assecondare il capriccio degli dei e il dio dei venti, Eolo… “.

Il Senso del tempo in questo luogo acquista un valore cairologico, di opportunità. Un elemento che nel Travel Coaching diventa strumento di allenamento ad nuove modalità di percezione del viaggio e di se stessi.

E mentre gli autori ci raccontano il mito della nascita di Apollo e della sua gemella Artemide, ci portano a conoscere il lago sulle cui sponde è nato il dio, “si può camminare verso nord, nell’area del sito archeologico in cui si levano le rovine di un Letoon, un santuario dedicato proprio a Leto. Una lunga terrazza accompagna il riposo della madre dei gemelli divini e una fila immobile di leoni di pietra, seduti sulle zampe posteriori, tiene lo sguardo fisso sul lago. Sono rimasti in 5 a proteggere il riposo del dio dall’arco d’argento, della luce e della tenebra, dei topi, della musica e del silenzio, della guarigione e della pestilenza …. Non importa che il branco sia fatto da pochi esemplari sparuti: un silenzio impressionante riesce a calare sulle sentinelle a forma di leone. Con un po’ di fortuna si può ascoltare la voce dell’isola: i fili d’erba fiorire sotto i piedi del piccolo dio e richiami d’uccelli in aria per festeggiare la nascita del dio Sole e di sua sorella la Luna…Quando ancora si poteva aspettare la luna, nelle notti nere d’estate, sembra che davvero fosse possibile ritrovare quell’istante ancestrale in cui due divinità gemelle erano venute al mondo e con loro gli astri del giorno e della notte”.

Il silenzio, uno spazio vuoto che nel Travel Coaching è il preludio di qualcosa di nuovo. Un ascolto di parti di sé che solitamente nella fretta quotidiana e nella routine resta nascosto nello sfondo.

Che tipo di MITO stai incarnando nel tuo quotidiano?

  • Se dovessi paragonarti ad una divinità quale sceglieresti?
  • Domani ti regalano un biglietto per una delle isole a tua scelta, dove andresti?
  • Come immagini di visitare quel luogo?
  • Quanto sei disponibile a vivere una parte di te che va contro a ciò che sei sempre stato o stata?
  • Se fossi una divinità, quali poteri ti caratterizzarebbero?

Come sarebbe fermarsi, proprio accanto a quei leoni, guardando l’infinito in attesa che l’eco del nostro nuovo sé possa contaminare il nostro viaggio?

L’isolario rievoca miti, leggende e storie. Le imprese degli Argonauti, ma anche i vampiri vrukolákes di Santorini e cenni alle civiltà pregreche di Pelasgi, Sinti e Poliochni.

Nel Travel Coaching la narrazione accompagna il viaggiatore nel ricevere dal luogo che visita nuove ispirazioni filosofiche che facilitano un nuovo approccio alla scoperta di se all’interno del luogo che viene chiamato Setting Trasformativo.

Storie capaci di guidarci ad allenare nuovi occhi.

Ci racconta di SANTORINI, LA POMPEI DELL’EGEO, isola di cui non conosciamo ancora il nome più antico, perché Santorini fu sede di una splendida civiltà pre-greca, di cui nei decenni recenti sono venute alla luce le tracce abbaglianti.

Mantenendo una modalità da Travel Coaching grazie a questa informazione si può cominciare a domandarsi quali parti di noi rimaste sconosciute potrebbero venire a galla camminando su questa isola?

Santorini poteva rimanere solo un prodigio della natura, tra il ribollire del vulcano e le fonti termali e l’abbagliante azzurrità del mare, e la luna che sembra dilatarsi nel cielo, quando nelle notti di plenilunio sbuca dalle rocce e illumina la rada.

“Il vulcano eruttò improvvisamente una quantità enorme di materiale incandescente, e poi di ceneri; si calcola che abbia espulso nell’atmosfera …ceneri, vapori ardenti, gas, lava ricaddero sull’isola; la caldera vulcanica si svuotò completamente in poche ore e l’isola collassò. Si pensa che quella del vulcano di Santorini sia stata l’eruzione più potente degli ultimi diecimila anni quantomeno in questa parte del mondo. Si generò certamente uno tsunami con onde altissime che arrivarono sino a Creta; portata dai venti, la cenere eruttiva si disperse su un’area vastissima, sino all’Asia Minore. Certamente si generò il cosiddetto “inverno vulcanico” per la grande quantità di anidride carbonica convogliata nella stratosfera; probabilmente la temperatura media del pianeta si abbassò di un paio di gradi per qualche anno…. Molte case erano affrescate e gli affreschi mostrano una società felice, raffinata, aperta al mondo, piena di gioia di vivere, in drammatico contrasto con la fine terribile che la aspettava. Se l’arte greca ha, nel complesso la ricerca di un equilibrio e una misura perfetti, protesa verso la figura umana, gli abitanti di Thera -che erano gli stessi di Creta, e perciò si suole definirli “minoici” – erano fanciullescamente attirati dalla bellezza della natura e del fascino dei colori ce si presentano all’occhio: i pittori che affrescano quelle pareti potremmo definirli precursori dell’impressionismo, con una gamma di colori che lascia sbigottiti. … “

Dopo la scoperta della catastrofe, si provò a identificare con Santorini la mitica Atlantide di cui parlava Platone nel Timeo e nel Crizia: una terra potente e ricca che, dice il filosofo, sorgeva dal centro dell’oceano e fu sommersa dalle acque. La memoria della catastrofe di Santorini potrebbe avere generato questo racconto; ma Atlantide per Platone era a terra dell’Utopia, non un luogo storicamente definito, e come tale fu assunta dalla letteratura utopistica europea sin dall’antichità, per arrivare poi al Rinascimento e anche alla letteratura fantasy contemporanea”.

Evocando l’immagine di Atlantide possiamo entrare in uno spazio fatto di immaginazione che nel Travel Coaching viene trasformato in possibilità. Potrebbe essere un ottima destinazione dove fermarsi per farsi domande capaci di aprire nuove possibilità, quasi impossibili, ma al solo fine di sbloccare il potenziale che è rimasto bloccato dalle credenze con cui siamo cresciuti.

Se fosse possibile entrare in contatto con l’energia di Atlantide, come cambierebbe la tua vita?

Il libro continua a condurci in un viaggio con destinazione MILO, L’ISOLA DELLA BELLEZZA: “probabilmente è la più bella di tutte le Cicladi, con le sue pietre screziate dal vento, spiagge segrete, scoscese e il meltemi che quando si leva forte la spazza e fa volteggiare ogni cosa: Milo esibisce quasi a ogni angolo il suo paesaggio, arcano, ammaliante. 

Scogli candidi di pomice a Sarakiniko, un prodigio della natura, acqua limpidissima a Paliochori in cui sgorgano bolle calde dal fondo, segno di un’antichissima attività vulcanica ancora non sopita. Quest’isola meravigliosa fu scolpita dal vento e dalle onde dell’Egeo in attesa che l’uomo arrivasse; e arrivò stabilmente almeno settemila anni fa, o probabilmente prima. …prima dai Minoici, poi dai Micenei: fu danneggiata da invasioni, e infine decadde. … 

Quando Milo risorse fu abitata da nuovi coloni, che venivano da Peloponneso e si vantavano di essere Spartani; la capitale fu spostata sull’Acropoli dove sorge il villaggio di Plaka, sopra l’incantevole porticciolo di Klima, nel quale una fila di case di pescatori esibisce la sua luminosa bellezza egea di porte e finestre azzurre. Sopra sorgono le rovine di un teatro del I -II d.C., che poteva contenere circa 7000 spettatori, vertiginosamente proteso sul mare, incassato tra due promontori che assicuravano un’acustica perfetta: e immaginarci la magia del momento in cui le rappresentazioni iniziavano, verso il calare del sole, nella luce tersa che si avviava al tramonto.

Luogo perfetto in un viaggio in Travel Coaching per quello che viene chiamato contatto pieno, ovvero la fase dove le cose accadono, senza sforzo, per vicinanza, proprio come ci mostra la natura e ciò che lei ha creato grazie agli elementi. Un contatto che persiste anche nell’esplorazione di Nasso.

NASSO, TERRA DI BOSCHI, DI VITI, DI LUPI E TIGRI.”. L’approdo a Nasso è un’esperienza prima di tutto olfattiva, perché l’isola è ricoperta di boschi di fichi ed è satura del profumo degli agrumi ma, anche, di quel sentore di resina selvaggia che è memoria di macchia. È da sempre, il regno di Dioniso e, se pure Apollo ha provato a prevalere con i suoi templi e le statue di culto, Nasso rimane possesso quasi esclusivo del dio di vigna….”.

“… una piccola Rodi verrà definita questo ricamo di palazzi e di vie eleganti. Lord Byron amava particolarmente Nasso proprio per questa commistione perfetta di dionisiaco ed eleganza urbana: si era immaginato di ritirarvisi un giorno, per fuggire al clima freddo della sua isola scettrata. Im verità sembra che dapprincipio avesse pensato di trasferirsi a Itaca, ma Nasso l’aveva definitivamente conquistato”.

L’incontro con la Venere di Milo ci accompagna a riflettere su quanta bellezza siamo stati in grado di vedere e svelare durante il viaggio che abbiamo eroicamente compiuto fino ad oggi. Il Travel Coaching ti invita quindi ad attivare uno sguardo valorizzante delle tue imprese per poter cominciare a creare una nuova narrazione di quella che è stata la tua vita passata..

La celeberrima Venere di Milo qualche pagina più avanti lascia posto all’altrettanto famosa Nike di Samotracia. “…… Le ali si stanno dispiegando, frementi di movimento, il panneggio lieve come un velo fa vedere, più che coprire, la gamba sinistra che si posa leggera avanzando in punta di piedi: l’altra è scoperta, ed è la gamba tornita e bella di una giovane donna; il velo lascia vedere una torsione del busto che dà un’idea di forza, di energia…. La vollero collocare sul punto più alto del loro famoso santuario dei Cabiri per commemorare la vittoria della flotta di Rodi contro quella del re Antioco di Siria che era comandata nientemeno che da Annibale…”

SAMOTRACIA, L’ISOLA DEI GRANDI DEI: È un’isola misteriosa senza spiagge memorabili che attirano i bagnanti, senza grandi strutture alberghiere; chi va in questo posto fuori mano incontra una terra in cui s percepisce ancora la presenza del sacro, e di un sacro arcano, segret… il santuario di Samotracia, o meglio il santuario dei Grandi Dei di Samotracia, come era chiamato, conteneva un vasto complesso di edifici il cui fulcro era la Sala delle iniziazioni

In un viaggio in stile Travel Coaching c’è sempre un momento che può essere dedicato al compimento di un rituale. Un atto sacro in cui consapevolmente si comincia a scegliere cosa lasciar andare e cosa portare con sé nella vita quotidiana.

Isole famose e meno famose di cui potremmo raccontare tutto anche senza averci mai messo piede; isole più appartate che, però, sono state lo sfondo di miti affascinanti e strani, come Lemno, dominata da un piccolo matriarcato di giovani ragazze, che ebbero l’avventura, un giorno di veder sbarcare nel proprio porto gli Argonauti, guidati da Giasone.

 

Partire per questo viaggio significa, né più né meno, comportarsi come facevano gli dei e gli eroi, che si sceglievano un’isola in cui nascere, in cui far sorgere templi, in cui naufragare. 

Ed infine, si approda ad ITACA, L’ISOLA DELLE ISOLE. L’isola del ritorno, l’isola del risveglio dal sogno, dove attende la vita vera, le aspettative, le responsabilità del regno. E una donna mortale, non divina: Penelope, la sposa. “Pensava alla sua Itaca. Per Ulisse, però, Itaca non sol la sua patria, ma il Luogo: quello in cui per motivi misteriosi che nemmeno ci si riesce a spiegare, prima o poi l’anima di ognuno sogna di tornare ,  qualunque costo, se può. Forse perché è la terra della giovinezza, la prima che ti ha accolto venuto si mondo, o quella che ti fa dimenticare il tempo che passa, la terra in cui vorresti stare per sempre, così anche se Itaca è povera e oscura, Ulisse la vuole”.

Del resto, le isole erano lì al momento della creazione: emergono dal mare insieme alle divinità per andare a costruire quella nazione arcipelago che è la Grecia, composta di tanti villaggi, città, come i nodi di una trama luminosa, come le isole sul mare.

Per concludere questo è un libro che si può leggere in navigazione o di notte, in rada, di fronte a un tempio in rovina. Con questo libro si può, anche, partire per un viaggio immaginario, pensando alla gioia e alla luce di quelle terre, che ti sprofondano in un’energia antica, quando vi mette piede. È un libro di mare, da marinai, dell’immaginazione o della realtà. … sanno di sale, di meltemi e di spugne bianche. 

Come sarebbe per te poter scegliere l’isola in cui nascere? Quale energia Ti ha guidato nella scelta? Quale elemento ti senti più vicino, il vento che rende difficile l’approdo a queste terre preservandone la natura selvaggia; o ti senti più vicina al fuoco, alla lava e alla forza distruttrice e al contempo creatrice di questo elemento?

Si può scegliere di partire per davvero, e sostituire i miti di queste pagine con avventure in terre conosciute eppure tutte da scoprire! Si può decidere di vivere con i 5 sensi attivi la luce abbagliante del sole, i colori intensi di queste isole e gli odori inebrianti dei pergolati che ci invitano a vivere a pieno la gioia e il caos o per dirla come gli antichi Greci, l’energia Dionisiaca. 

Arrivati all’ultima pagina del “Il mare degli dei” ti lascio con questo augurio : che il viaggio continui in Grecia, in libreria o dentro di te per incontrare i mille personaggi che narrano il tuo mito, la tua storia.

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