Miti e leggende nascoste d’Italia: la sirena Partenope e il suo dono.

Partenope è la sirena, il cui ventre ha generato la città del Vesuvio

città di una bellezza sacra e profana; forse frutto di un amore impossibile, non corrisposto da parte di Ulisse: A quel rifiuto la sirena reagì gettandosi nelle dolci acque del golfo, senza sapere che sarebbe rinata come dea immortale per l’eternità. La sirena si adagiò su uno scoglio e da quel momento le sue spoglie si mutarono in terra e vegetazione… una geografia sacra unica al mondo che spiega perché gli abitanti di Napoli vivono la città in maniera viscerale. Lo si evince anche dal significato del nome Partenope, vergine e fecondante, da cui deriva la parola parto. Sullo scoglio di Megaride, la sirena, concepì quella che sarebbe diventata Nea Polis…. Dalle sue code bicaudali, tentacolari iniziò la sua trasformazione. Il suo volto formò Caponapoli, il suo corpo corrisponderebbe all’attuale Largo Corpo di Napoli, e le sue estremità avrebbero generato Piedigrotta. Il su sangue cadde in mare generando Corallium rubrum, potente talismano per proteggere dal malocchio. Un ulteriore dono ai napoletani che ne fecero una fiorente attività per tutto il mediterraneo, un albero in mare costituito da terra acqua fuoco aria e…sangue magico…

Storia tratta dal libro: “Sirene, tra luoghi e leggende – Edizioni De Ferrari”

L’ho scelto perché sin da piccola, come l’autrice del libro, ho amato “La sirenetta” di #Andersen e soprattutto perché ho la curiosità di scoprire se anche l’Italia è terra di #Sirene. Se anche nel nostro paese ci solo leggende legate a queste creature mitologiche. parole: natura, contatto con gli elementi e vita all’aria aperta.

Nel narrarvi il mito di Partenope voglio porre l’accento sul rifiuto e su quello che da quel rifiuto è nato.

 Partenope fu rifiutata da Ulisse e questo fece sì che non solo fosse trasformata in una Dea ma dal Suo dolore nascesse la città di Napoli. Da questo fatto volgio condividere con voi alcune domande che mi sono sorte spontaneamente:

  • se il fallimento fosse una benedizione?
  • Se ci permettesse di attivare nuove risorse e ci portasse sulla nostra vera strada?

La Sirena Partenope aveva, comunque, in serbo un altro dono per la città di Napoli:
la #pastiera napoletana, una torta straordinaria che rinchiude in sé come un prezioso scrigno il profumo intenso della primavera. Si narra che la sirena Partenope decise di decretare come sua dimora il golfo di Napoli. In primavera si avvicinava alla costa, attratta dall’allegria della gente, omaggiandoli del suo suadente canto per ringraziarla della loro gioia. Il cuore dei Napoletani è generoso, e quindi decisero di ringraziare a loro volta la sirena donandole cose semplici ma preziose più dell’oro.
Vennero scelte sette fanciulle ognuna provenienti da un diverso villaggio del golfo, per portare i doni a Partenope. 7 ragazze per 7 doni: la farina, simbolo di forza e ricchezza della terra; la ricotta, simbolo di abbondanza e generosità; le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova; il grano tenero bollito nel latte, omaggio dei due regni della natura, vegetale e animale; l’acqua di fiori d’arancio, che è il profumo della terra campana; le spezie in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo; infine lo zucchero, come metafora del canto della sirena unico in cielo, in terra e in tutto l’Universo. Felice, Partenope si inabissò con tutti i doni che a sua volta consegnò agli dei, i quali presi dal dolce canto della Sirena iniziarono a unire e miscelare tutti gli ingredienti facendone un dolce irresistibile. Così nacque la
pastiera e in memoria di quel giorno, vennero posate sull’impasto 7 strisce incrociate a losanghe.

Nel narrare questa leggenda voglio porre l’accento sul potere della gioia, del sorriso e dei doni che possiamo ricevere quando andiamo in viaggio con apertura mentale e di cuore.

Come scrive Ilaria Vigo nel Suo: “Travel Coaching Dis – orientarsi e Scoprire la Magia della Vita “, Talent Edizioni : “ SORRIDI: “Non sorridiamo perché qualcosa di buono è successo, ma qualcosa di buono succederà, perché sorridiamo “Proverbio
Giapponese.

“Non possiamo mai sapere cosa creerà il nostro sorriso nella persona che incontriamo, ma è sicuro che creerà un movimento.”

Quale avventura potrai vivere grazie al prossimo sorriso? Un viaggiatore Dis -Orientato fa del suo sorriso uno strumento: ha la consapevolezza che un sorriso autentico, che fa parte del cuore, dalla voglia di essere presenti a quegli occhi, a quel tramonto a quella situazione, potrà portare buona fortuna al suo viaggio e al suo incontro”.

Ti saluto con il desiderio di lasciarti il mio mantra preferito di viaggio:  Viaggia, sorridi, apri il cuore e stanne certo qualcosa di cui essere grato accadrà!

Come mai il Travel Coaching usa Miti & Leggende?

La narrazione mitologica ha il potere di inviare svariati messaggi e di attivare il paragone tra il noto e qualcosa che non conosciamo ancora. Il potere evocativo del mito sta nell’usare il racconto come grimaldello per far si che il luogo trasmetta al viaggiatore nuove ispirazioni filosofiche che facilitano un nuovo approccio alla scoperta di sé. Il luogo diventa, quindi, un Setting Trasformativo in grado di offrire a chi viaggia, anche grazie alla narrazione mitologica, un’amplificazione di significati, e la scoperta di soluzioni sorprendenti a volte anche un po’ magiche. Questa dimensione dominata dall’emotività, dalle sensazioni, dalle risonanze apre la porta al potenziale di ognuno di noi.

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